Dragon Age: Origins

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Dragon Age: Origins è considerato a tutti gli effetti da BioWare come l’erede spirituale di Baldur’s Gate, quindi un gioco di ruolo dall’approccio piuttosto classico e dall’ambientazione schiettamente fantasy ma che, a differenza proprio di Baldur’s Gate, legato a doppia mandata con la licenza Dungeons & Dragons e il mondo dei Forgotten Realms, propone un universo completamente inedito e creato a tavolino da BioWare.
Il gioco all’inizio è ambientato in una delle cittadelle controllate dai Grey Wardens, una società militare composta dalla migliore elite di guerrieri, immersa nei preparativi per affrontare uno scontro imminente con i Blight, creature demoniache dai chiari intenti distruttivi evocate e, probabilmente comandate, da un archdemon in procinto di portare morte e distruzione attraverso tutta la regione.

Dragon Age: Origins si presenta con una telecamera che, di default, è posizionata perfettamente alle spalle del personaggio, con una visuale molto ravvicinata. L’interfaccia su schermo è composta dal ritratto del personaggio principale in alto a sinistra circondato da due barre, una rossa per i punti vita e una gialla o blu a seconda che il personaggio sia da combattimento melee (gialla per la stamina) o abbia poteri magici (blu per il mana).
Dragon Age: Origins successivamente alla sua uscita, sarà arricchito da contenuti scaricabili (a pagamento o gratuiti è ancora troppo presto per saperlo) che in qualche modo mitigheranno l’attesa per i successivi capitoli della serie. Dragon Age: Origins, come il titolo lascia intendere, è infatti solo l’inizio di un franchise che terrà occupati i giocatori per un lungo futuro a venire.

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