Videogiochi usati, non moriranno con la Xbox 720

di Redazione Commenta

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I milioni di utenti che acquistano i videogiochi usati, perché quelli nuovi costano troppo, possono tirare un sospiro di sollievo. Ancora per molti anni questo mercato reggerà. Ne sono convinti i responsabili di Gamestop, la più grande catena di distributori di videogames usati, che per adesso vede ancora reggere il proprio mercato.

Lo ha spiegato bene Paul Raines, CEO di Gamestop, in una relazione agli investitori, a cui ha manifestato la propria perplessità nell’ipotesi che la prossima console Microsoft, Xbox 720 o come si dovrebbe chiamare, possa essere modellata in modo da evitare l’acquisto dei videogiochi usati.

Pensiamo sia improbabile che ci possa essere una simile console next-gen perché questo modello non è stato ancora dimostrato come funzionante. Ricordate, i videogiochi usati hanno un valore residuo. Ricordate che GameStop genera $1.2 miliardi intorno al mondo con il nostro modello per i giochi usati. Quindi, considerate l’esclusione dei giochi usati dal discorso e dovrete trovare nuovi modi per vendere giochi. E i nostri partner sono buoni partner. Le compagnia che producono console hanno un grande rapporto con noi.

Le idee che circolavano nei mesi scorsi erano delle più disparate. Dalla mancanza di un supporto fisico, che costringeva a scaricare i giochi solo in digitale, alle sole cartucce meno costose che avrebbero abbassato il costo, fino ai giochi con il codice univoco, simile a quello usato oggi in alcuni giochi sul circuito PSN, che farebbero diventare impossibile giocare a due utenti con lo stesso codice.

Secondo Raines però quest’eventualità è alquanto “improbabile”. Almeno per la prossima generazione. Ma per quella successiva? Secondo David Jaffe, uno degli sviluppatori più importanti del mondo videoludico, la generazione successiva a quella della X720, Wii U e PS4 prevederà esclusivamente il formato digitale ed il mercato dei videogiochi come lo conosciamo oggi si estinguerà. Ma prima di allora ci vorranno almeno una decina d’anni, dunque per adesso possiamo dormire sonni tranquilli.

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