10 frasi memorabili della storia dei videogiochi (seconda parte)

di Redazione Commenta

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Ieri vi abbiamo elencato 5 frasi epiche che sono passate allastoria dei videogiochi. Oggi continuiamo in questo viaggio scoprendo altre cinque mitiche frasi che, secondo noi, sono scritte nella pietra e rimarranno indelebili nelle menti dei videogiocatori di tutti i tempi. Vediamo quali sono dopo il salto.

Finishing This Fight!

Con questa frase (tradotta in italiano con un meno sensazionale “pongo fine a questa battaglia”) si identifica uno dei motti di Halo, di qualsiasi serie si tratti. Dopo essere entrata nel gergo videoludico con il finale di Halo 2, ormai è diventato un tormentone, tanto che siamo sicuri che anche il 4 la riproporrà. La quarta frase memorabile dei videogame è

Guerra. La Guerra Non Cambia Mai!

una frase che purtroppo è molto reale, ed è pronunciata nel monologo di tutti i videogiochi di Fallout. Chiunque abbia giocato ad uno di questi titoli da quel momento in poi assocerà questa triste frase a qualche ricordo un po’ meno triste. Saliamo sul podio con uno dei classici per eccellenza, The Legend of Zelda. Stiamo parlando del primissimo titolo uscito quando ancora non tutti noi eravamo nati. La frase in questione è

E’ pericoloso andare da solo. Prendi questo!

proprio quando l’unico oggetto presente nel nostro equipaggiamento era l’ormai celebre scudo, e dovevamo iniziare la nostra avventura. In quel momento il nostro personaggio riceve la sua prima arma, la prima spada, e darà vita ad una delle serie di maggior successo del mondo videoludico. Per i pochi che hanno avuto la fortuna di giocarci è il momento in cui tutto ha inizio. Medaglia d’argento per

Hey! Senti!

il richiamo irritante di Navi in un altro episodio di Zelda, Ocarina of Time. Anche se al momento in cui queste due paroline continuano a farci venire voglia di distruggere la console, alla fine state sicuri che vi rimarranno dentro per anni. Ma la frase più memorabile di tutti i tempi è

Tu, Stupido Bardo!

pronunciata in Final Fantasy IV, non tanto per quelle tre parole, ma perché sono l’inizio di uno dei più bei dialoghi della storia dei videogames, e che si può definire come il primo di una lunga serie di “figli” di Final Fantasy, come si possono definire gli RPG moderni. Ricordiamo infatti che stiamo parlando del 1991, ed i videogiochi dell’epoca erano decisamente di poche parole.

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