hacker

Falso Bad Piggies infetta 80 mila computer

Sembrava essere il fenomeno del momento, il “figlio” di Angry Birds, Bad Piggies, in cui i maialini verdi finalmente si vendicavano degli uccelli che li hanno umiliati per tutti questi anni (con un gameplay completamente rinnovato). Ma per 80 mila persone più che un fenomeno, si sono trasformati in un incubo. Tutto è dovuto a qualche hacker buontempone che ha fatto circolare in rete una versione dell’applicazione taroccata.

Square-Enix sotto attacco hacker, chiusa la community

Gli hacker, in questi ultimi tempi, sembrano essere parecchio scatenati: dopo aver messo in parecchio imbarazzo Sony con l’attacco al PlayStation Network e dopo aver costretto Steam a serrare le difese sui suoi server in seguito ad un accesso non autorizzato da parte di terzi, ora sembra giunto il turno di Square-Enix.

La celebre software house nipponica, infatti – autrice di Final Fantasy, Kingdom Hearts, Dragon Quest, e, dopo l’inglobamento di Eidos, anche di Hitman e Tomb Raider – sembra essere stata vittima di un attacco da parte di pirati informatici, che hanno penetrato i server della community online di Square-Enix Members americani e giapponesi. Sembra che gli hacker possano essere riusciti ad ottenere l’accesso ad alcuni dati privati degli utenti, al punto che Square-Enix ha deciso di chiudere momentaneamente la community in attesa di riorganizzarsi.

Steam hackerato, carte di credito degli utenti a rischio?

Gli hacker sono dappertutto, o forse il numero della nostra carta di credito è dappertutto? Fatto sta che, negli ultimi mesi, possiamo dire che il nostro interesse per i videogiochi ha esposto a serio rischio la nostra carta di credito, e non certo perché abbiamo investito tutti i nostri soldi nei capolavori ludici in uscita. Dopo PlayStation Network, infatti, anche Steam ha dichiarato ufficialmente di avere subito un attacco da parte di un gruppo di hacker, partito dal loro forum e poi estesosi ai server del market.

La paura da parte del presidente Gabe Newell è che, essendosi impossessati di dati come l’indirizzo di fatturazione e qualsiasi altro recapito personale degli utenti registrati al servizio, gli hacker siano riusciti anche ad entrare in contatto con i codici criptati delle carte di credito, e possano aver iniziato ad utilizzarne il denaro contenuto.