FIFA 13 per Wii U, tanto uguale quanto diverso

di Redazione 1

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Se la Wii U voleva introdurre delle novità nel mondo dei videogiochi, certamente ci è riuscita. Le prove su uno dei giochi cardine del mercato, FIFA 13, lo dimostrano. A quanto pare in questo titolo c’è tutto quello che c’è nelle versioni Xbox e PlayStation, ma c’è anche di più. Ovviamente stiamo parlando della funzione del touchpad, croce e delizia di questa console. Sì perché grazie a questo strumento potremo fare cose che non si possono replicare con nessun altra console.

Durante la modalità normale di gioco infatti, la novità sostanziale si mostra al momento del tiro, quando spostando il tablet ed utilizzando il touch screen sarà possibile aggiustare il calcio e la potenza come meglio ci aggrada. Qualche difficoltà c’è all’inizio perché non è facile riuscire a guardare contemporaneamente due schermi, ma dopo qualche ora di gioco il movimento diventa talmente naturale da risultare quasi semplice.

A mio parere un difetto è che alla lunga si perde quella sensazione di competitività che il team EA si è sforzato tanto di fornire in questo titolo. Ci si è infatti concentrati tanto sul far risaltare le differenze tra i calciatori, permettendo stop, dribbling e tiri semplificati con i grandi calciatori e piuttosto goffi con quelli poco tecnici. Ma grazie al touchpad specialmente sui calci di rigore o punizioni le cose vengono talmente semplificate che le differenze tra pippe e fuoriclasse quasi scompaiono.

La vera novità però è un’altra, ed è la funzione manageriale. Sarà possibile infatti fare l’allenatore al 100% senza controllare i calciatori, ma semplicemente indicando loro cosa devono fare. In sostanza i nostri calciatori si muoveranno autonomamente, ma noi grazie al tablet potremo controllarli dall’alto, oltre che da bordo campo attraverso la tv, e trascinando la loro icona sul touchscreen indicargli i movimenti da eseguire. Una funzione che regge anche nel multiplayer dove fino a 4 giocatori possono manovrare un calciatore a testa mentre uno fa il coach. Certamente una bella innovazione.

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