Super Mario è il più amato tra i videogiocatori italiani

di Redazione Commenta

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C’è chi ama i videogiochi sportivi, chi quelli di guerra, chi quelli d’azione o gli RPG, ma quando si chiede agli italiani qual è il personaggio “classico” che più amano tra quelli videoludici, la maggior parte converge sempre sullo stesso nome: Super Mario. E’ quanto emerge da un’intervista online effettuata dall’AESVI, l’associazione italiana di categoria, che ha posto domande a 3.400 videogiocatori sulle proprie abitudini. Ed i risultati sono stati molto interessanti.

Come detto, Super Mario è il personaggio più amato, ottenendo il 45% dei consensi, più di Pac-Man e del Tetris. Ma l’intervista non è servita solo a testare la passione per i videogiochi classici, ma anche le tendenze future. E da qui è emerso che prende sempre più piede il gioco online, che ha sfondato già da qualche anno il muro della metà degli utenti, e quest’anno si attesta addirittura al 77%, di cui appena l’11% preferisce giocare da solo contro il resto che preferisce il multiplayer.

Anche per quanto riguarda l’offline aumenta sempre più l’abitudine a giocare in compagnia, smentendo quell’assioma che vuole i videogiocatori chiusi dentro il loro salotto che non vogliono socializzare. Siamo arrivati quasi al 50 e 50, e per la precisione nella modalità offline il 41% degli intervistati gioca con altri amici e solo il 59% preferisce ancora giocare da solo. Un’abitudine che cambia anche perché i giochi più moderni diventano più avvincenti se giocati in modalità cooperativa.

Ma il dato su cui le case produttrici hanno posto la maggiore attenzione è su che piattaforma gli italiani preferiscono giocare. Ormai il Pc ha lasciato campo alle console, dato che il 65% preferisce una delle tre principali (Xbox 360, PlayStation 3 e Nintendo Wii), mentre le tipologie preferite sono i giochi d’azione e avventura (31% delle preferenze), seguiti dai giochi di ruolo (23%) e sparatutto (22%). Strano che i videogiochi sportivi siano rimasti così indietro in questa graduatoria tutta italiana, ma forse è il segnale che anche il pubblico femminile, sempre più coinvolto dai videogiochi, sta cominciando a diventare importante.

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