Il franchise di Homefront è stato uno degli oggetti contesi nell’asta fallimentare di THQ, che ha ufficialmente chiuso i battenti in seguito a gravi dissesti finanziari. Ad aggiudicarsi il brand per una cifra di poco superiore ai 500.000 dollari è stato lo sviluppatore Crytek, che aveva già annunciato l’intenzione di occuparsi del secondo capitolo dello sparatutto bellico con rilascio fissato tra il 2014 e il 2015. Proprio per evitare fraintendimenti, lo studio ha voluto precisare che Homefront 2 è ovviamente ancora in lavorazione, e le recenti vicissitudini non intaccheranno minimamente lo stato dei lavori. Il gioco è stato affidato a Crytek UK, che ha sede a Nottingham.
Cevat Yerli, amministratore delegato del team, ha spiegato tramite un comunicato ufficiale che sin dal primo momento in cui era stato raggiunto un accordo per lo sviluppo di Homefront 2 l’azienda era entusiasta dell’IP e praticamente certa delle sue potenzialità per intrattenere il pubblico in futuro. Yerli ha aggiunto che la partnership con THQ si è sempre mantenuta su livelli positivi e vorrebbe ringraziare l’ormai ex publisher per tutto il supporto fornito a Crytek negli ultimi due anni ed esprimere la sua solidarietà a coloro che sono stati coinvolti negativamente dalle recenti vicende. Nick Button-Brown, general manager della divisione giochi in Crytek ha voluto aggiungere che dal primo giorno, il team al lavoro su Homefront 2 è impegnato per realizzare un prodotto superiore al predecessore ma che soprattutto sia al livello di tutti gli altri realizzati dall’azienda in passato, che ricordiamo è autrice del primo Far Cry e della serie Crysis.
Non è cambiato nulla insomma, l’acquisto ufficiale della proprietà intellettuale è solo una questione burocratica che riguarda i vertici alti di Crytek. Il team incaricato dello sviluppo continuerà a lavorare come sta facendo da due anni a questa parte, con la speranza di riuscire a regalare ai giocatori un Homefront 2 in grado di prendere solo il meglio dal predecessore ed elevarlo all’ennesima potenza.
