Atelier Meruru: The Apprentice of Arland, anteprima

di Redazione Commenta

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Che senso ha giocare ad un gioco con la grafica di una console portatile (e nemmeno di ultima generazione) quando si ha a disposizione una PlayStation 3? La risposta a questa domanda sinceramente non so darla, ma fatto sta che la saga di Atelier, almeno in Giappone, va alla grande. Per questo ora prova a sbarcare nel resto del mondo con Meruru: The Apprentice of Arland, un RPG molto (ma davvero molto) ispirato alla cultura nipponica dei manga.

Il gameplay è davvero elementare, degno dei primissimi giochi di ruolo sbarcati su console, tanto da ricordare persino Final Fantasy, ma quello di 15 anni fa, non quello di oggi. Eppure Atelier ha un buon seguito tanto da far uscire Meruru come nono capitolo della serie che finalmente non rimane confinata nel Paese del Sol Levante. A dir la verità un paio di tentativi erano stati fatti solo sul mercato americano, ma si è trattato di quasi-flop.

E allora cerchiamo di capire perché questa volta dovrebbe andare diversamente. Se non siete amanti dei giochi di ruolo, potete già smettere di leggere. Si tratta infatti di un RPG duro e puro, con il gameplay incardinato nelle strategie di battaglia a turno con meccanismi del tutto nuovi, assicurano gli sviluppatori. Ciò che c’è di nuovo è che il mondo non è distruttibile, ma modificabile.

A seconda delle strategie che il giocatore vuole seguire, infatti, può cambiare lo sviluppo dell’ambiente, costruendo nuove aree ed alterando l’aspetto del gioco. Anche lo sviluppo fisico può mutare a seconda della storia. Un altro punto di forza è la colonna sonora, ma si sa che da questo punto di vista i giapponesi sono dei maestri, definita “fortemente evocativa”, e si sa quanto conti nei giochi di ruolo. La trama è molto fiabesca. Noi impersoneremo la principessa Meruru che, tramite l’alchimia e la magia, avrà il compito di far prosperare il suo regno. La data di uscita prevista per il mercato europeo è maggio 2012, vedremo come il pubblico accoglierà questa novità così discontinua rispetto al passato.

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