I videogiochi next-gen? Potrebbero essere a puntate

di Redazione Commenta

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L’exploit di The Walking Dead ha dimostrato come i videogiochi a puntate funzionino. Votato come miglior videogioco dell’anno al VGA 2012 e candidato tra i migliori in tutte le altre cerimonie, ha avuto un ottimo feedback dal pubblico, tanto da far pensare che questa potrebbe essere la strada giusta per il futuro. Ne è convinto Hideo Kojima, uno dei padri della saga di Megal Gear Solid e di altri capolavori, che sta cercando di ammodernare la propria linea in merito ai videogiochi next-gen.

Su PlayStation 4 e Xbox 720 usciranno videogiochi sempre più belli ma anche costosi, e così per far fronte a queste spese la soluzione sarebbe quella di suddividerle puntata per puntata.

Penso che c’è un modo differente di affrontare il problema: pensare come ad una serie TV, dove puoi utilizzare un episodio pilota per tastare le acque prima di imbarcati completamente nel progetto. Potrebbe essere distribuito tramite i canali digitali, in modo che il giocatore possa provarlo prima che la produzione continui. Una cosa del genere impiegherebbe il team per un anno, non di più, e se ha successo, potrà continuare la sua opera. La prossima generazione rende possibile creare cose più realistiche, ma non è detto che bisogna farlo. Ci sono delle priorità da seguire, ed è questo che divide i team che hanno successo da quelli che non lo raggiungono. Un videogioco profondo, con 20-30 ore di gameplay necessita a volte di team molto grandi, che lavorano al progetto per tre, quattro anni.

Queste le parole di Kojima che in pratica sta dicendo: “facciamo il primo episodio, poi se va bene ne facciamo un altro, altrimenti viene abbandonato”. Non sembra una buona strategia che abbia rispetto per gli utenti. Che ne sarà di quei diecimila giocatori che acquisteranno il primo episodio di un videogioco ma poi, dato che sono troppo pochi, non riceveranno la seconda o terza parte? Le idee di Hideo sono un po’ da rivedere.

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