hideo kojima

Metal Gear Solid 5, Kojima parla dell’assenza di David Hayter

L’annuncio di Metal Gear Solid 5: The Phantom Pain ha sicuramente eccitato tutti i fan della storica saga firmata da Hideo Kojima. Un dettaglio però ha attirato l’attenzione degli stessi, che hanno notato subito come per la prima nella serie il protagonista Snake/Big Boss non presentava la voce del doppiatore di lunga data David Hayter, che a quanto sembra non è stato neanche contattato per il progetto. Un cambiamento importante viste le qualità di Hayter come doppiatore e soprattutto per il semplice fatto che si è creato una sorta di legame tra lui, la serie e ovviamente gli appassionati. Ci ha pensato lo stesso Hideo Kojima a illustrare i motivi di questa scelta, per certi versi clamorosa.

I videogiochi next-gen? Potrebbero essere a puntate

L’exploit di The Walking Dead ha dimostrato come i videogiochi a puntate funzionino. Votato come miglior videogioco dell’anno al VGA 2012 e candidato tra i migliori in tutte le altre cerimonie, ha avuto un ottimo feedback dal pubblico, tanto da far pensare che questa potrebbe essere la strada giusta per il futuro. Ne è convinto Hideo Kojima, uno dei padri della saga di Megal Gear Solid e di altri capolavori, che sta cercando di ammodernare la propria linea in merito ai videogiochi next-gen.

Metal Gear Solid 5 svelato, anzi no

Ogni volta che un nuovo episodio deve essere svelato, la saga Metal Gear Solid sforna colpi di scena inaspettati volti a far incrementare l’hype di tutti gli appassionati dello storico filone di videogame di Hideo Kojima: il leggendario game designer nipponico ha infatti presenziato al ComiCon dei giorni scorsi, continuando ad informare i fan, attraverso il suo account Twitter, di quanto stava facendo nel corso della fiera.

Kojima parla del mercato giapponese

Ancora una volta, Hideo Kojima, leggendario designer autore di marchi immortali del settore ludico, come Metal Gear Solid e Zone of the Enders, è tornato a parlare del mercato giapponese dei videogiochi (e non), lamentando l’eccessiva chiusura del suo paese natio, eccessivamente concentrato – a suo dire – su se stesso e poco attento ad esportare i suoi prodotti e la sua cultura anche all’estero.

Non è la prima volta che Kojima lamenta un forte e insano campanilismo da parte dei suoi conterranei, e questa volta il game designer si è anche concesso a qualche battuta sulla da lui apprezzata cultura occidentale.

Z.O.E. Enders Project, Kojima solo producer

È stato annunciato pochi giorni fa il nuovo episodio della famosa serie Z.O.E. che, insieme al più noto Metal Gear Solid, ha portato alle luci della ribalta la figura del geniale game designer nipponico Hideo Kojima. Il nuovo gioco è stato annunciato nei giorni scorsi, e – secondo i rumor – dovrebbe essere il seguito del precedente Anubis. Sembra che Zone of the Enders: Enders Project (questo il titolo completo del gioco) sarà anche una delle vetrine in cui vedremo in azione il Fox Engine, il nuovo motore di Kojima Productions.

Kojima parla dell’industria giapponese dei videogiochi

In una lunga intervista ad Eurogamer, il game designer e leader di Kojima Productions, autore delle saghe Metal Gear Solid e Zone of the Enders, Hideo Kojima, ha espresso il suo punto di vista sull’odierna industria dei videogiochi del Giappone, dicendosi perplesso per la maniera in cui il videogame è inteso dalla maggior parte dei suoi colleghi e suoi connazionali.

In particolar modo, Kojima si è soffermato sui confini chiusi del Giappone, che si concentra su se stesso e sulla sua cultura nei videogiochi che produce, finendo così con il realizzare dei prodotti impossibili da esportare (o almeno non con successo) nel resto del mondo. Secondo Kojima, insomma, sarebbe opportuno per il futuro dell’industria nipponica guardarsi attorno e lasciar entrare anche elementi dalle culture straniere, per arricchire i prodotti giapponesi e renderli fruibili ai videogiocatori di tutto il mondo.
Nel proseguo dell’articolo vi proponiamo, ovviamente, la traduzione delle dichiarazioni di Kojima.

Metal Gear Solid sfonda il muro dei 31 milioni

Se c’è una saga che ha violato tutte le barriere delle diverse e recenti epoche videoludiche rimanendo sempre sulla cresta dell’onda e non abbandonando mai i livelli di eccellenza, quella è Metal Gear Solid. La serie di spionaggio scritta e realizzata da Hideo Kojima, nata nel 1987 su MSX con il primo Metal Gear, è arrivata al successo planetario nel 1998, con Metal Gear Solid, e da allora si è sempre riconfermata su altissimi livelli, conquistando una schiera infinita di fedelissimi appassionati.

Fedelissimi appassionati che sono finalmente dimostrati anche dai numeri da capogiro che la saga ha fatto registrare, nella sua storia, in materia di vendite: attraverso un comunicato, infatti, Konami e Kojima Productions hanno fatto sapere che è stato sfondato il muro dei 31,000,000 di copie vendute. Una cifra ragguardevole, che premia il lavoro di Kojima ed il suo modo unico di produrre ed intendere il videogioco.

Project Ogre, Kojima svela nuovi dettagli

Se, come noi, seguite da oramai qualche decennio i progetti videoludici del maestro Hideo Kojima, saprete bene quanto egli sia avvezzo a giocare con l’hype, i mass media e l’attesa spasmodica degli utenti che non vedono l’ora di mettere mano sulle sue nuove opere. Noi, per l’appunto.
Così, dopo aver involontariamente rivelato delle informazioni relative a Metal Gear Solid 5 (tutti i dettagli nella nostra news a questo indirizzo), per Kojima e compagni è tempo di tornare negli oscuri meandri di Project Ogre.

Si parla da tempo di questo concept kojimano, il cui titolo dovrebbe essere in codice, e non quello ufficiale del prodotto finale. Un nome che, però, rivela Kojima, svela già molto riguardo i contenuti effettivi del gioco…