
Al momento i più grandi mercati per i videogiochi sono Stati Uniti e Giappone, seguiti da Regno Unito, Germania, Italia e Francia. Molto presto però tutti questi potrebbero essere spazzati via dal mercato in via di sviluppo per eccellenza, quello cinese. Uno degli ultimi retaggi del regime comunista caduto da circa un decennio proteggeva il mercato interno dei videogiochi, quasi inesistente, bloccando l’ingresso delle console straniere. Oggi però, che con internet basta un clic per poter giocare a qualsiasi gioco del mondo, questa barriera potrebbe cadere, e le conseguenze sarebbero enormi. Una vera manna dal cielo per i publisher.